Un’iniziativa che nasce per offrire a bambine e bambini un’opportunità concreta di crescita attraverso lo sport.
L’obiettivo? In un contesto sicuro, ragazze e ragazzi imparano a credere in sé stessi, a lavorare in squadra e a scoprire il valore dell’impegno. Allenamenti regolari, momenti di condivisione e sviluppo di competenze fondamentali diventano strumenti per costruire fiducia, autostima e speranza. Breaking Down Barriers è più di un progetto sportivo: è un percorso educativo che vuole abbattere ostacoli, costruire ponti e seminare futuro.
Questo progetto ha coinvolto oltre 130 bambini in una prima fase di selezione, da cui sono emersi 30 giovani talenti. Allenamenti bisettimanali, guidati da due coach rifugiati e una coordinatrice, sono arricchiti dalla formazione mensile di tecnici della nazionale di atletica del Malawi, Coach Pach e Coach Golden. Dopo ogni sessione, i bambini ricevono un pasto caldo preparato da una cuoca locale, contribuendo al loro benessere nutrizionale.
Breaking Down Barriers va oltre lo sport. Il programma prevede visite regolari alle famiglie per monitorare il benessere psicofisico dei partecipanti e fornire supporto emotivo. Ogni bambino riceverà un kit scolastico personalizzato, con libri, lezioni extra e copertura delle rette scolastiche, garantendo la continuità educativa.
In un campo che ospita oltre 50.000 rifugiati provenienti da Congo, Burundi e Rwanda, lo sport diventa un mezzo potente per superare traumi, costruire fiducia e guardare con speranza al futuro.
L’atletica è un meraviglioso maestro di vita, è uno sport che che permette alle bambine e ai bambini delle borse di studio, di esplorare il proprio potenziale e di scoprire il piacere di esprimersi liberamente. E’ uno spazio sicuro per conoscere se stessi, il proprio corpo e acquisire consapevolezza. Che sia un’accelerazione sulla pista o un salto verso nuovi traguardi, l’atletica è uno spazio dove ognuno trova il proprio ritmo e il proprio modo di realizzarsi.
Il successo di questo progetto, però, non si misura solo con i risultati ottenuti in pista. Ogni due mesi, gli allenamenti si spostano allo Stadio Nazionale di Lilongwe, offrendo ai giovani atleti del campus rifugiati, l’opportunità di competere e socializzare con coetanei malawiani. Un’esperienza che rafforza il senso di comunità, integrazione e appartenenza.
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